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Piccoli borghi d’Italia − La Balzana

Valorizzazione della Balzana a Santa Maria La Fossa in Terra di Lavoro

Emma Buondonno
Rossella Russo (a cura di)
25,00 €
23,75 €

alt collana Ricerche e Progetti di Architettura e di Urbanistica
alt 21 cm x 21 cm
alt brossura
alt 200 pagine
alt 312 immagini a colori, 21 in b/n
alt 2019-06
alt ISBN 978-88-89972-84-7
alt opera in libero accesso

L'1 marzo 2018, al Dipartimento di Architettura in via Forno Vecchio a Napoli, si è svolto il convegno, moderato dalla giornalista Olga Fernandes, dal titolo Progetti di risanamento ambientale. Valorizzazione degli ambienti agricoli e zootecnici. Il Borgo rurale “La Balzana” a Santa Maria La Fossa in Terra di Lavoro, in cui sono intervenuti il sindaco del Comune di Santa Maria La Fossa, Antonio Papa; il direttore del Diarc, Mario Losasso; i docenti Francesco Domenico Moccia, Vito Cappiello, Emma Buondonno e Lorenzo Boccia; Giovanni Allucci, del Consorzio Agrorinasce; l’Architetto Maria Maddalena Simeone e il consigliere dell’Ordine degli Architetti di Napoli, Marco Borrelli. Nella giornata di studi si è discusso della migliore destinazione del Borgo rurale della Balzana, il terzo bene più grande d’Italia confiscato alla criminalità, che si inserisce nella più ampia strategia di riqualificazione urbana e paesaggistica dell’Agro Caleno, nell’ottica di salvaguardia della natura e sostenibilità ambientale, da coniugare con lo sviluppo produttivo, economico e sociale del Comune di Santa Maria La Fossa.
Il territorio, con la sua vocazione rurale caratterizzata da una forte presenza di masserie, attrezzature e impianti connessi al settore agricolo e zootecnico, deve essere salvaguardato nella sua interezza, coniugando i valori urbani con la valorizzazione del paesaggio. Le caratteristiche idro-geomorfologiche dell’ambiente fisico suggeriscono la destinazione d’uso dei suoli, per uno sviluppo in sintonia con le reali potenzialità del territorio e in continuità con la storia dei luoghi.
Natura-Storia-Comunità rappresentano i tre obiettivi interconnessi degli interventi strategici per realizzare progetti sull’intero territorio comunale, che siano rivolti alla valorizzazione ambientale e culturale. Ciò si traduce nei benefici a breve e medio termine sia per la comunità locale che per i residenti delle frazioni e dei comuni limitrofi, mediante nuove strategie di riequilibrio territoriale e di valorizzazione ambientale per lo sviluppo delle aree interne rurali, partendo dalla riconfigurazione di aree in parte abbandonate o dismesse. Il recupero prudente del patrimonio costruito e delle tecniche tradizionali di allevamento e produzione dei prodotti tipici del made in Italy rappresenta ancora oggi una grande sfida internazionale tutta da valorizzare.
Il progetto, infatti, di valorizzazione del piccolo Borgo rurale della Balzana di Santa Maria La Fossa è la seconda sperimentazione applicata a un centro aziendale di epoca fascista, l’Opera Nazionale Combattenti, O.N.C., dell’Agro Caleno e segue il precedente esempio del Borgo Appio di Grazzanise svolto nel 2017 e pubblicato nel 2018.
Il tema della Balzana è stato approfondito nell’ambito del Corso di Laboratorio di Progettazione Architettonica e Architettura del Paesaggio del terzo anno del Corso di Laurea Magistrale in Architettura 5UE a ciclo unico nell’anno accademico 2017/2018. Gli argomenti trattati hanno riguardato aspetti del recupero prudente di architetture rurali preesistenti con destinazioni sia residenziali che di esercizio e conduzione dell’ex azienda agricola e zootecnica. Ulteriori aspetti hanno, inoltre, riguardato la progettazione ex novo di edifici destinati alle nuove residenze, alla nuova azienda zootecnica bufalina per l’allevamento di una mandria di circa mille bovine da latte e all’Istituto Superiore Tecnico Agrario.
Il Centro Aziendale è baricentrico rispetto all’intero territorio di pertinenza di circa 226 ettari. Gli accessi alla Balzana sono ubicati a nord dalla Strada Provinciale 333, a ovest da Via Camino e a sud da Via Vaticale. La sistemazione della viabilità rurale interna all’azienda prevede il miglioramento dell’anello che perimetra l’intero centro Aziendale separandolo dai campi foraggeri. Il cuore del Centro Aziendale, costituito dalle architetture preesistenti, attraverso il recupero prudente è destinato alla residenza, ai servizi collettivi, alle attrezzature pubbliche, alle attività commerciali di vicinato, al caseificio, all’accoglienza agrituristica, alle piazze pedonali e ai green parking. I settori a sud e a est dell’ampliamento del Centro Aziendale, invece, accolgono i nuovi reparti dell’azienda bufalina mentre il settore occidentale nelle previsioni di progetto è destinato all’Istituto Superiore Tecnico Agrario. Il nuovo Centro Aziendale occupa circa 6 ettari della complessiva estensione della Balzana e resterebbero destinati alle colture agrarie per l’alimento della mandria circa 220 ettari.
L’azienda bufalina per rispondere alle attuali esigenze di adeguamento impiantistico e tecnologico in materia di sostenibilità ambientale è dotata di impianto di fertirrigazione dei suoli, di impianto di biogas per la produzione dell’energia elettrica dai reflui zootecnici e di impianto di neutralizzazione per tutelare i suoli dall’eccesso di nitrati e di azoto trasmessi dallo spargimento dei reflui zootecnici sui suoli.
Il Centro Aziendale è stato progettato per accogliere circa cento abitanti in venti unità residenziali costituite dalle dieci case rurali preesistenti disposte intorno alla corte e al giardino circolare, venti abitanti in quattro unità residenziali ex novo prospicienti la piazza pedonale e ulteriori ottanta abitanti in un complesso residenziale ex novo con tipologie abitative di dimensioni comprese tra i 45 e i 100 metri quadrati per nuclei familiari composti da una a quattro persone.
Sul lato nord della grande piazza pedonale, recuperando le architetture preesistenti e verso le residenze, sono sistemate le attrezzature sociali e assistenziali, le attrezzature culturali e le attrezzature religiose. Sul lato meridionale della piazza, invece, all’interno delle due ex stalle sono ubicate le attività commerciali di vicinato e il piccolo supermercato con l’area mercatale all’aperto, nella prima, e le attività commerciali ricettive, il bar, la pasticceria, la gelateria, la yogurteria, la pizzeria e il ristorante nella seconda. Tra i due edifici paralleli e ortogonali alla piazza è posizionato un terzo corpo di fabbrica destinato al caseificio. A sud del complesso delle ex stalle sono ubicati tre silos verticali dei quali due agganciati da un solaio a copertura del piano operativo di campagna; il progetto prevede il recupero prudente soltanto dei due silos collegati da destinare a bed and breakfast con punto di visuale panoramica in copertura essendo gli edifici più alti dell’intero Centro Aziendale.
Con il progetto si intende approfondire le strategie per il miglioramento e la valorizzazione di piccoli borghi rurali delle aree interne della Campania al fine di recuperarne il patrimonio culturale e naturale. La tutela e il potenziamento delle aree rurali ha l’obiettivo di contrastarne lo spopolamento, migliorando le condizioni di vita della popolazione e incrementando i livelli occupazionali. I centri minori dell’armatura urbana casertana devono dotarsi di valori urbani che siano in grado di trattenere le nuove generazioni attualmente proiettate verso realtà nazionali ed europee alla ricerca, non solo di lavoro, ma anche di contesti urbani di qualità con caratteristiche proprie della città media contemporanea.
La valorizzazione del Borgo rurale della Balzana, rappresenta nel complesso un’opportunità di miglioramento produttivo, economico e sociale per il Comune di Santa Maria La Fossa da perseguire in un’ottica di sviluppo sostenibile dell’intero territorio.

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