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Rigenerazione degli spazi pubblici nei centri storici

Il Borgo di Mergellina tra Terra e Mare

Emma Buondonno
Giovanna Farina, Rossella Russo, Amalia Sole (a cura di)
20,00 €
19,00 €

alt collana Ricerche e Progetti di Architettura e di Urbanistica
alt 26 cm x 21 cm
alt brossura
alt 96 pagine
alt 98 immagini a colori, 3 in b/n
alt 2018-12, 2021-9
alt ISBN 978-88-89972-79-3
alt opera in libero accesso

La definizione di un modello urbano interprete della qualità della vita delle persone e delle potenzialità del territorio costituisce la proposta di valorizzazione dell’area costiera della città di Napoli, in particolare del Borgo di Mergellina.
La proposta, che non richiede una trasformazione su grande scala in senso fisico ma mette in opera una soluzione sia di riqualificazione integrata della condizione ambientale a rischio del sistema “OPERA/CONTESTO/NATURA/STORIA”, sia di introduzione di tecnologie digitali, rientra nell’intenzione politica del Piano Nazionale per la Rigenerazione Urbana Sostenibile di interventi innovativi di riqualificazione architettonica, ambientale, energetica e sociale delle città italiane oltre che di recupero di aree urbane e del patrimonio edilizio esistente.
La valorizzazione dei beni immateriali è azione complessa, trasversale a diversi ambiti della progettazione, dalla salvaguardia degli elementi naturali e artificiali del paesaggio alla sicurezza ambientale e alla divulgazione della conoscenza della memoria storica.
Napoli testimone di vicende geologiche che caratterizzano l’ambiente naturale, dotata di un centro storico patrimonio mondiale dell’umanità dal 1996, fornisce letture non sequenziali con tratti scenografici lungo la costa che esprimono il carattere della città e trasmettono contenuti simbolici e funzionali risvegliati dalla memoria di storie e leggende.
In questa lettura far riscoprire ciò che Piedigrotta e Mergellina hanno costituito in passato e possono costituire oggi e nel futuro è un contributo allo sviluppo e alla crescita socio-culturale di Napoli. Le complesse relazioni tra le molteplici funzioni di salvaguardia del patrimonio storico ambientale e paesaggistico di Napoli caratterizzano questi luoghi che richiamano ai culti di epoca classica, alla ritualità delle feste religiose, alla cultura dell’Umanesimo, al legame dei cittadini con la spiaggia e il mare implicando una (de)limitazione degli spazi verdi.
Tali limitazioni hanno condizionato la configurazione spaziale della zona che da insieme continuo ad alto valore naturalistico è passato a sistema urbano edilizio densamente abitato.
La natura, le emergenze archeologiche e architettoniche tra Via Piedigrotta, Piazza Sannazzaro e Largo Sermoneta, sono elementi determinanti dell’intervento che mira al recupero prudente e a sollecitare un possibile alleggerimento di elementi che amplificano i fattori di degrado ambientale e di occultamento delle visuali panoramiche e del valore delle preesistenze.
Lo studio del luogo, nel confronto tempo-spazio, inquadra da un lato, il rapporto tra storia, territorio e identità e, dall’altro, la rispondenza ai bisogni della comunità urbana e turistica in termini di vivibilità e fruibilità dell’area che contiene la collina di Posillipo, le Chiese di Santa Maria di Piedigrotta e di Santa Maria del Parto, le Stazioni e la Funicolare di Mergellina, le gallerie di connessione tra la piana alluvionale della conca di Fuorigrotta-Coroglio e il cratere di Chiaia.
Occorre sottolineare che Mergellina si distingue come attrattore turistico per l’approdo della nautica da diporto e per la presenza di chalet/ristoranti, ma tuttavia è priva d’idonei punti informativi relativi al carattere naturalistico, storico, culturale, urbanistico e sociale.

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