numero 12 della collana La parola alle parole
12 cm x 19,5 cm
brossura
64 pagine
2021-6, 2024-04 ristampa
ISBN 979-12-80212-02-3
La bellezza, dimensione antropologica fondamentale per la realizzazione dell’individuo ed elemento caratterizzante l’identità civile italiana, può essere assunta a chiave di lettura di diversi principi costituzionali.
Muovendo dal dovere della Repubblica di promuovere la cultura e di tutelare il paesaggio e il patrimonio storico-artistico della Nazione (art. 9 Cost.) e risalendo per i rami della tutela della salute (art. 32), della libertà di arte, scienza e insegnamento (art. 33) e del diritto all’istruzione (art. 34), il saggio traccia il fondamento costituzionale di un (nuovo) diritto universale alla bellezza, come interesse giuridicamente rilevante a una vita degna, nutrita di senso e non solo di utilità, nel rispetto dei diritti inviolabili dell’uomo e dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale (art. 2), in vista del pieno sviluppo della persona umana (art. 3).
Come tutti i diritti, anche questo esige un’organizzazione che, nel rispetto delle specifiche competenze, sia in grado di raccogliere le domande di identità, cultura e bellezza provenienti dalle comunità, individuare il percorso per il loro soddisfacimento, provvedere le risorse per assicurarne il godimento anche agli indigenti: un sistema nazionale per la bellezza.
Maria Agostina Cabiddu è ordinario di Istituzioni di diritto pubblico presso il Politecnico di Milano, dove insegna Diritto amministrativo e governo del territorio e dirige il Master in Appalti e contratti pubblici e il Master per la Protezione dati e transizione digitale. Nell’ambito di queste attività formative e dei progetti di ricerca ad esse connessi, ha di recente fondato la rivista Diritto Politecnico, uno spazio di confronto su temi di frontiera, aperto a contributi “tecnici” (progettuali, urbanistici, digitali, ambientali, ecc.), che impattano sulla disciplina giuridica delle materie trattate, ma anche a riflessioni di carattere filosofico, umanistico, artistico, indicanti nuovi orizzonti di approfondimento e ricerca.
INDICE
Viaggio in Italia
C’era una volta il Grand tour
Bellezza: cos’è?
La Costituzione più bella del mondo
La grande bellezza
Il patrimonio culturale
I beni culturali
Beni immateriali e attività culturali
Il paesaggio
Diritto alla bellezza
Un nuovo diritto?
Pubblico e privato
Sistema nazionale per la bellezza
Presentazione del volume il 20 agosto 2021 a Santa Maria Navarrese (NU), piazza Principessa di Navarra, ore 21:30
Presentazione del volume il 10 settembre 2021, Festivaletteratura di Mantova, ore 16:00
Presentazione del volume il 6 novembre 2021, Oratorio dei Santi Lorentino e Pergentino, via Cavour 188, Arezzo, ore 17:00
Commento di Giancarlo Consonni, La bellezza come modo di intendersi, casadellacultura.it, 7 gennaio 2022
Presentazione del volume il 16 febbraio 2022, Vibo Valentia. Capitale italiana del libro 2021, Vibo Valentia, Palazzo Gagliardi, ore 18:00
Recensione del volume di Cassandra Cozza, YouBuild, n. 23, marzo 2022
Presentazione del volume il 7 aprile 2022, Università degli Studi dell'Insubria, Como, Via Sant’Abbondio 12, ore 17:00
Recensione di Valerio Calzolaio
Da secoli. In Italia. Viaggiando attraverso Grand tour ci si è resi presto conto della grande bellezza nazionale. Bello non è (necessariamente) ciò che piace a tutti o ai più e neanche ciò che si dimostra essere tale, intuitivamente o razionalmente, come accade nel mondo delle scienze esatte. La bellezza esige un percorso “iniziatico”, favorito dalla sensibilità, dal gusto, dalla passione del fruitore, ma anche collocato nel solco di una conoscenza tramandata, di un’educazione dalla quale si apprende a ri-conoscere, non arbitrariamente, ciò che vale. Vale anche per il diritto (tanto più che la nostra Costituzione è forse la più bella del mondo). Nell’interessante piccolo volume Bellezza. Per un sistema nazionale (collana La parola alle parole, curata da Ugo Leone) la docente di diritto pubblico, amministrativo e urbanistico Maria Agostina Cabiddu (Urzulei, Nuoro, 1962) spiega bene come e perché arrivare a un Sistema Nazionale per la Bellezza, al godimento diffuso della natura, della cultura e dell’arte.