17 cm x 24 cm
brossura con bandelle
XXIV + 208 pagine
66 immagini a colori e 13 in b/n
2014-5
ISBN 978-88-89972-46-5
Nelle più recenti riflessioni, relative al mondo della ricerca e della cultura, si individua una linea di pensiero che sta mettendo in discussione le vecchie dicotomie che hanno strutturato il sapere in età moderna: assistiamo a un nuovo intreccio di umanesimo e scienza, persona e corpo, natura e storia, pubblico e privato, che problematizza l’attuale assetto delle varie discipline, codificate ancora in un sistema di “categorie”, come se fossero scaffali di un’immensa biblioteca, entro i quali racchiudere la conoscenza.
Mentre trionfa sulle pagine dei giornali e nella comunicazione dei media una neo-lingua fatta di termini come spread, derivati e default, il mondo della ricerca riflette sul suo linguaggio, che resta lo strumento più credibile per descrivere il pensiero, i problemi, il gusto dell’epoca attuale. La trasmissione della cultura è fatta non solo di nozioni, ma anche di procedure e di saperi, che incidono profondamente sulle dinamiche della ricerca.
Il Coordinamento Napoletano Donne nella Scienza ha promosso nel 2012 seminari e convegni intesi a proporre momenti di confronto interdisciplinare tra studiosi (docenti, ricercatori, dottorandi) di varie aree e il pubblico, con un carattere di forte concretezza. Si è deciso di organizzare la riflessione attorno ad alcune parole molto comuni, che, appartenendo al lessico intellettuale di base delle singole discipline, sono presenti in tutti gli ambiti di ricerca e di studio e, proprio per questo, sono sfuggenti rispetto a una lettura più attenta e rigorosa: si tratta dei concetti sottesi a vocaboli come “vedere”, “caso”, “genere”, “bellezza”. L’iniziativa, promossa da un gruppo di ricercatrici dell’Università Federico II e di alcuni enti di ricerca, raccolte nel Coordinamento Napoletano Donne nella Scienza, risponde dunque all’obiettivo di capire in maniera più approfondita i mezzi della conoscenza, sia umanistica che scientifica, e i desideri di sapere che alimentano il nostro presente.
Ci si è chiesto cosa “vede” esattamente un fisico, un matematico, un chimico, un architetto, un filologo… quando usa questo verbo nell’esplicitazione della sua ricerca, adottando, talvolta inconsapevolmente, una molteplicità di metafore e procedure che testimoniano la potenza epistemologica e antropologica di cui è carico l’atto del “vedere”.
Per ciascuno dei vocaboli scelti sono stati presentati sguardi e voci di esperti di singole discipline, impegnati in un confronto aperto, che ha consentito ai partecipanti di riflettere, in termini di spiazzamento e stimolo, più che di acquisizioni, su procedure metodologiche e aspetti lessicali che ci sembrano particolarmente significativi.
A ognuno dei vocaboli scelti è stato dedicato un incontro tra esperti in ambiti disciplinari differenti e ampio spazio è stato, inoltre, riservato “al dibattito” e alla partecipazione del pubblico per una riflessione ed elaborazione comune.
Scritti di: Emma Buondonno, Giuseppina Castronuovo, Giovanni Casertano, Sergio Cocozza, Lucilla de Arcangelis, Francesca Maria Dovetto, Marina Fumo, Angela Gargano, Concetta Giancola, Dario Giugliano, Adele Lauria, Antonella Liccardo, Gianpiero Mangano, Maria Rosaria Masullo, Daniela Montesarchio, Yapeng Ou, Andreana Pastena, Carla Perrone Capano, Ilenia Picardi, Delia Picone, Ofelia Pisanti, Carmela Pugliese, Gianfranca Ranisio, Graziana Santamaria, Valeria Sodano, Maria Alessandra Tarquinio, Rossana Valenti, Valeria Viparelli, Imma Zeno
Recensione sull'Almanacco della Scienza del CNR n. 14 dell'8 ottobre 2014.